Le piante carnivore sono piante che si nutrono di insetti e piccoli animali per sopravvivere in ambienti poveri di nutrienti.
La capacità di catturare e digerire animali è stata sviluppata come meccanismo di compensazione per l’assenza di nutrienti essenziali nei loro habitat di origine, come i terreni paludosi, le torbiere e le lande bruciate.
Ci sono diverse famiglie di piante carnivore, tra cui le Dionaea (felci carnivore), le Drosera (droseracee), le Sarracenia e le Nepenthes.
In Italia ci sono piante carnivore spontanee?
In Italia ci sono alcune specie di piante carnivore spontanee, ma non sono molto diffuse e si trovano principalmente in alcune zone specifiche del paese.
Una delle piante carnivore più conosciute e diffuse in Italia è la Drosera rotundifolia, nota anche come Drosera a foglie rotonde o Drosera minima. Questa pianta è originaria dell’Europa settentrionale e si trova in molte zone umide del paese, come le paludi e le torbiere.
Anche alcune piante della famiglia delle Lentibulariaceae come Pinguicula vullgaris e Utricularia australis sono presenti in alcune zone del nord Italia.
In generale, le piante carnivore in Italia sono molto rare e si trovano principalmente in ambienti umidi, paludosi o torbosi, o in alcune zone montuose.
Come fanno le piante carnivore a catturare gli insetti?
Le piante carnivore attraggono gli insetti con la loro colorazione e profumo, e li catturano con le loro trappole. Le trappole possono essere foglie modificate, come i tentacoli della pianta della volva, o sacche di liquido, come quelle della Drosera.
Una volta intrappolati, gli insetti sono digeriti dalle piante attraverso enzimi prodotti dalle cellule.
Le piante carnivore utilizzano enzimi per digerire gli insetti catturati. Questi enzimi sono prodotti dalle cellule delle trappole delle piante e sono specifici per la digestione degli insetti.
Una volta che un insetto è intrappolato, le cellule delle trappole producono enzimi che scompongono le proteine, i carboidrati e i grassi presenti nell’insetto. Questi enzimi scompongono le proteine in aminoacidi, i carboidrati in zuccheri semplici e i grassi in acidi grassi. Questi nutrienti vengono poi assorbiti dalle cellule delle trappole attraverso le pareti delle cellule o attraverso i vasi linfatici.
Una volta che gli insetti sono stati digeriti, le piante utilizzano i nutrienti assorbiti per la loro crescita e sviluppo. Questo meccanismo di cattura e digestione degli insetti consente alle piante carnivore di sopravvivere in ambienti poveri di nutrienti, come i terreni paludosi e le torbiere.
Queste piante sono molto interessanti dal punto di vista botanico e sono spesso coltivate come piante ornamentali o per la loro bellezza insolita.
Le piante carnivore sono piante da interno o da giardino?
Le piante carnivore possono essere coltivate sia all’interno che all’esterno, ma ci sono alcune considerazioni da fare per garantire che crescano bene e producano trappole.
Le piante carnivore che vivono in ambienti umidi e paludosi, come la Drosera rotundifolia, possono essere coltivate in vaso o in giardino, ma necessitano di un terreno umido e ben drenato per crescere. Inoltre, è importante che siano esposte a una sufficiente quantità di luce solare per la loro crescita.
Le piante carnivore tropicali come Nepenthes e Sarracenia, invece, necessitano di un clima caldo e umido per crescere e prosperare, quindi sono più adatte per essere coltivate all’interno in serra o in una stanza calda, con un’illuminazione artificiale adeguata.
In generale, per coltivare piante carnivore al meglio si consiglia di rispettare le condizioni climatiche e ambientali della loro regione di origine.